Spiagge e Cale

Cala Goloritzè

Una delle cale piu suggestive della Sardegna, nota per il suo pinnacolo alto 143 m e per l’arco naturale che si apre sul lato destro della baia. L’arenile è composto da piccoli ciottoli bianchi e sabbia.

Cala dei Gabbiani

Spiaggia di ciottoli bianchi levigati dalle onde. Deve il suo nome al fatto che ogni sera, al tramonto, decine di gabbiani si radunano sull’arenile.
Spiaggia di ciottoli bianchi levigati dalle onde. Deve il suo nome al fatto che ogni sera, al tramonto, decine di gabbiani si radunano sull’arenile.

Cala Mariolu

Il biglietto da visita di questa cala sono i sassolini tondi, bianchi e rosa, che sembrano fiocchi di neve. Le incredibili acque, variano dal verde al blu, al turchese e azzurro cristallino.

Cala Biriola

Graziosa caletta dalle acque turchesi, arricchita da un arco in pietra a pelo d’acqua.
Graziosa caletta dalle acque turchesi, arricchita da un arco in pietra a pelo d’acqua.

Cala Sorgenti

Questa cala prende il nome dalle sorgenti di acqua dolce che sgorgano dal fondale dalle pareti di calcare che si trovano nella baia.

Piscine di Venere

Il nome di questa cala deriva dalla particolare colorazione delle sue acque, che la fanno assomigliare ad una piscina naturale.
Il nome di questa cala deriva dalla particolare colorazione delle sue acque, che la fanno assomigliare ad una piscina naturale.

Cala Sisine

Cala Sisine è la spiaggia più selvaggia del Golfo di Orosei. Si presenta come una meta ideale per chi desidera immergersi e fare snorkeling, godersi il sole e la brezza fresca nelle giornate più calde.

Cala Luna

La spiaggia più famosa del Mediterrano. Sabbia finissima e 6 grotte che si affacciano sul mare. Un bosco di oleandri precede un laghetto di acqua dolce.
La spiaggia più famosa del Mediterrano. Sabbia finissima e 6 grotte che si affacciano sul mare. Un bosco di oleandri precede un laghetto di acqua dolce.

Grotta del Fico

Posta tra cala Mariolu e cala Biriola è uno degli ultimi rifugi della foca monaca. È collegata al mare da sifoni, vie di accesso e rifugio. Un percorso interno di gallerie e passerelle permette di camminare lungo il letto fossile di un antico fiume, da dove è possibile ammirare stalaititi e stalagmiti che scolpiscono, nelle pareti, curiose forme.

Grotta del Bue Marino

Rifugio della foca monaca, la grotta prende il nome propri dal nome in sardo dell’animale, chiamato appunto “bue marino”.
Rifugio della foca monaca, la grotta prende il nome propri dal nome in sardo dell’animale, chiamato appunto “bue marino”.

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